Wemos D1 ESP8266 vs Arduino UNO
Era da tempo che volevo provare un modulo WiFi basato sul chip ESP8266 e la scelta è ricaduta su una shield economica (con scarsa documentazione disponibile) che ospita a bordo il modello ESP-12F.
Era da tempo che volevo provare un modulo WiFi basato sul chip ESP8266 e la scelta è ricaduta su una shield economica (con scarsa documentazione disponibile) che ospita a bordo il modello ESP-12F.
Finalmente il prototipo di AULAPULITA “standalone” ha la sua scatola. Si tratta di una scatola ad incastro, disegnata in CAD e realizzata in cartonlegno da 3mm, il materiale utilizzato è stato tagliato con una macchina CNC dotata di testa di taglio pneumatica . La stessa scatola può essere anche stampata in 3d adeguando opportunamente il file CAD di partenza. I due led posti sotto il piccolo monitor lcd indicano eventuali problemi ai sensori.
Sono giunto alla definizione del primo prototipo di centralina AULAPULITA “standalone” funzionante, ho abbandonato definitivamente la breadbord per passare ad una shield per prototipi e adesso tutti i collegamenti avvengono tramite cavetti con connettori Dupont femmina-femmina. In questo modo il prototipo può essere messo in scatola e quindi può agevolmente essere posizionato nell’ambiente da monitorare senza paura che qualcuno possa danneggiare la centralina.
Il modulo “standalone” è alla versione 0.1a e il codice è stato pubblicato su GitHub insieme allo schema disegnato con Fritzing. Rispetto al primo schema pubblicato su questo blog ci sono state due importanti modifiche che hanno variato anche il codice. La prima modifica è stata fatta per aver maggiore compatibilità con tutta la famiglia Arduino e suoi cloni, ho perciò connesso il K30 in modalità I2C anziché in modalità UART, questo ci permette anche di riutilizzare parte del codice su altre piattaforme di sviluppo perché questo è stato completamente svincolato dalle libreria necessarie al K30 in modalità UART che sono vecchie di qualche anno. Questa modifica ha reso necessario la sostituzione del modulo RTC, passando al PCF8563 poichè il DS1307 è risultato incompatibile con il K30 in modalità I2C (comunicano con l’Arduino con lo stesso identificativo e non è possibile variarlo).
Dopo molto silenzio (causa esami e lavoro) non ci siamo più sentiti. Rifaccio dunque un po’ di storia. Il progetto “aulapulita” prosegue e come noto nasce durante il primo corso Arduino nel 2015 durante la spiegazione dei sensori. Viene riportata l’informazione sulla diminuzione della concentrazione e produttività oltre una certa soglia di CO2. Si pensa così di utilizzare il sensore MQ135, a bassissimo costo, che potrebbe fornire i dati necessari e “avvertire” quando la soglia di CO2 viene superata. Purtroppo quell’ipotesi si rivela impraticabile perché il sensore MQ135 richiede tempi di riscaldamento di circa 24 ore e ha limiti di misurazione troppo bassi per un applicazione del genere. Va inoltre settato e verificata la bontà della calibrazione con uno strumento professionale (non disponibile). Sarebbe bastato un’interruzione di corrente a bloccare le rilevazioni per diverse ore.
di Paolo Scattoni
I risultati degli esami di maturità per professionale e tecnico di meccatronica sono andati al di là delle più ottimistiche aspettative, sicuramente per le votazioni finali, ma anche e soprattutto per i prodotti che sono stati portati all’esame. I progetti condotti dagli studenti di oggi erano inimmaginabili sino a due anni fa. Questi risultati non debbono essere dispersi. Si potrebbe intanto pensare alla pubblicazione delle tesine di accompagnamento, magari con qualche piccola modifica se necessario. Ad esempio se quanto realizzato si è ispirato ad altri progetti, non lo si deve nascondere, basta citare correttamente. In fondo il movimento maker è proprio basato su questo. Riuscire a far progredire questo movimento è basato su un lavoro comune a distanza e non..
di Paolo Scattoni e Marco Lombardi
Procede il progetto “aulapulita”. Come già deciso si è proceduto alla replica della centralina di Alessandro, che chiameremo “Fedi box”
Dopo aver ordinato i componenti, Marco ha proceduto al montaggio. Marco ha preferito riscrivere tutto il codice per prenderne confidenza. Attualmente il progetto è documentato nella foto.
Domani venerdì alle 21 presso l’Istituto Valdichiana si terrà un incontyro con esponenti il gruppo archeologico per valutare una collaborazione per un progetto di endoscopio per gli archeologi. Sarà un incontro preliminare, ma la partecipazione è comunque aperta a tutti gli interessati.